CORRIERE DI NOVARA
March 26, 1998
Il gran temperamento di Oleg Marshev
“Impressionante” e “affascinante” sono stati due tra i più ripetuti aggettivi ascoltati tra il pubblico domenica pomeriggio al termine del recital di Oleg Marshev, pianista russo dal “forte temperamento” come è stato sottolineato spesso dalla critica.
Ottima scelta quindi quella degli “Amici della musica” che per l’appuntamento de “Il salotto della domenica” hanno proposto al Salone dei congressi di Palazzo Borsa l’esibizione del trentasettenne concertista, che ha eseguito un repertorio raccolto sotto la denominazione “Visioni interpretative della scuola pianistica russa”. Come ha sottolineato il maestro Folco Perrino nella presentazione, scelta degli autori proposti aveva un particolare significato a partire de Liszt da cui tutta la scuola russa è passata. Questi i brani eseguiti: “Preludio per organo in sol min.” di J.S. Bach nella trascrizione per pianoforte de Aleksandr Ilijc Siloti, grande pianista russo; “Polonaise op.26 n.1” opera giovanile e “Barcarolle” pezzo della maturità, di Fryderyk Chopin; “Sonetto di Petrarca n.2” brano d’epoca giovanile e “Studio in fa min.” il numero 10 dei 12 “Studi d’esecuzione trascendentale”, di Franz Liszt; “Due studi da concerto -1) Mormorio del vento 2) Fruscio di foglie” di Emil Georg von Sauer, pianista tedesco allievo di Liszt; “Parafrasi da concerto sul balletto La bella addormentata nel bosco” di Pabst, già direttore del conservatorio di Mosca. Due i bis: “Preludio n.2 op.3” di Sergej Rachmaninov e “La suggestione diabolica” di Sergej Prokofiev. Virtuosismo mai a fine a se stesso e un’interpretazione del repertorio capace di creare emozione, sono state le caratteristiche di Marshev, che il pubblico ha mostrato di apprezzare, tributandogli lunghi e continuati applausi.